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Baobab Up To Date – “L’arte cancellata rende la civiltà più brutta”
giovedì 08/10/15 17:00
La Sposa piange ancora
Abbiamo letto, nei giorni scorsi, della distruzione dell’arco di trionfo romano di Palmira, fatto a pezzi dal tritolo dei guerriglieri dello Stato islamico in Siria. L’ennesimo monumento della Sposa del deserto raso al suolo, l’ennesimo atto di delinquenza. Perché, come abbiamo già avuto modo di dire, qui non c’entra la religione ma, lo hanno evidenziato analisti coi baffi più lunghi dei nostri, si tratta di pura propaganda.
L’arco non era un manufatto eretico o blasfemo, le sue colonne però caratterizzavano le rovine, e ora non ci sono più. Facendole saltare, il rimbombo dell’esplosivo è arrivato fino a noi, amplificando il messaggio delirante delle milizie di al-Baghdadi. Le stesse che si finanziano rivendendo sul mercato nero parte di quegli invisi reperti. Un’avvilente serie di atti criminali che dietro di sé lascia solo le macerie della memoria.
Renoir fa schifo
Nel frattempo, a migliaia di kilometri di distanza da Palmira, per la precisione negli Stati Uniti, un gruppetto di dimostranti ha protestato davanti al Museum of Fine Arts di Boston. Il motivo? Costringere il museo a eliminare i quadri di Renoir perché, secondo loro, il pittore francese faceva schifo a dipingere. Una campagna condotta anche su Instagram, con foto eloquenti.
La Rete ci ha abituato a tutto, e magari questi attivisti, che sostengono che Dio odia Renoir, ci sorprenderanno rivelando che si trattava solo di uno scherzo, di un esperimento sociale con finalità che ci spiegheranno. Diciamocelo: sembra troppo grossa per essere vera. Per alcuni potrebbe esserci in ballo la critica al concetto di libero mercato applicato all’arte.
Consideriamo però un risvolto in particolare: quello della volontà di azzeramento, per cui se una cosa viene giudicata brutta, schifosa o inadatta da una minoranza rumorosa, dev’essere eliminata. Al di là della vicenda Renoir, GRIDARE un giudizio significa precludere agli altri la facoltà di giudizio.
Sembrava di mettere insieme le mele con le pere, i jihadisti con gli invasati americani, fatti concreti con probabili “trollate”, ma in ogni caso sono notizie che ci fanno riflettere sul rapporto fra arte e civiltà. E una civiltà che cancella l’arte è una civiltà più brutta.